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VIA FRANCIGENA ITALIA PATRIMONIO DELL’UNESCO?COSTITUITO UN COMITATO DI SOSTEGNO DELLA “TRATTA PIACENZA”

Si è costituito nella nostra provincia il “Comitato del Tratto Piacenza della Via Francigena Italia pro Unesco”. Un sodalizio – volontario senza fini di lucro – composto da alcuni cittadini, avvocati e imprenditori, medici e docenti, architetti e esponenti di associazioni piacentine che ha, tra i suoi primari obiettivi, quello di collaborare con le Istituzioni pubbliche locali per condividere un modello e un processo operativo gestionale di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale della Via Francigena Italia.

La Tratta Piacenza, al centro e cuore di tutto il percorso Europeo da Canterbury a Leuca, consta di 76 chilometri. Allo scopo, la prima iniziativa del Comitato – il cui referente è il piacentino Giampietro Comolli – è stata quella di contattare e incontrare i sindaci dei 9 Comuni attraversati dalla Francigena (Alseno, Calendasco, Carpaneto, Fiorenzuola, Piacenza, Pontenure, Roveleto di Cadeo, San Giorgio, Rottofreno) e l’Amministrazione Provinciale per dare supporto al tavolo collaborativo già in essere fa gli stessi enti locali nell’ambito delle strategie e delle azioni coordinate, per tutti gli enti pubblici nazionali, dalla AEVF, associazione europea delle via francigene, con sede a Fidenza e con un ufficio presso palazzo Farnese, con presidente Massimo Tedeschi. Un Comitato di privati che intende da subito essere di supporto alla richiesta di candidatura del tratto italiano della Francigena a Patrimonio dell’Unesco. AEVF infatti è associazione che riunisce solo gli enti pubblici. Il dossier per la candidatura è già approvato dal ministero dei Beni Culturali, dopo l’accordo tra le sette Regioni (Emilia-Romagna – con Piacenza e Fidenza a rappresentarla -, Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Valle d’Aosta, con il coordinamento della Toscana) attraversate dall’itinerario cui di recente hanno chiesto di partecipare anche Campania e Puglia portando la meta dell’itinerario italiano fino in provincia di Lecce, altre 45 tappe ancora non ufficialmente inserite. Il dossier con lo studio tematico “generale” sul riconoscimento della intera Francigena come patrimonio mondiale da condividere è già stato presentato ai ministeri di Gran Bretagna, Francia.

L’adesione al Comitato è gratuita. Occorre disponibilità e collaborazione nell’attivare tutti quei rapporti nazionali con potenziali stakeholder privati al fine di creare un movimento d’opinione piacentino che muova il territorio su un binario condiviso per dare sostegno alle strutture e alle imprese dislocate lungo il percorso. Il coinvolgimento dei privati – nello spirito primario costitutivo del Comitato – ha un valore fondante e concreto non solo per supportare e dare fiato nazionale e internazionale al probabile e fiduciale riconoscimento di Unesco entro circa 3 anni, ma soprattutto iniziare a definire un insieme di azioni concrete e di misure sul territorio. E concretezza vuol dire programmare un’azione di tutela e cura di tutto quello che s’incontra sul percorso della Francigena, e anche di tutto quello che si produce, soprattutto come simbolo e icona del distretto francigeno piacentino. Infatti le prime riunioni del Comitato e le prime ricerche (partendo proprio dalla mappa dell’itinerario) compiute con raccolta di studi antichi dell’alto Medioevo, di documenti storici di diversi archivi pubblici e privati, di fonti francesi e svizzere, hanno permesso di individuare già una forte peculiarità della “Tratta Piacenza” in termini di ventaglio di offerte itineranti, di mete parziali, di ospitalità sussidiaria e sostenibile diffusa, di cibo resiliente senza sprechi che la Via Francigena non presenta lungo altre tappe nazionali ed estere. Per il Comitato questo senso di ospitalità diffusa paesaggistica turistica e di fruizione di beni locali enogastronomici, ben presente nel Medioevo, deve essere l’impronta di alto profilo morale culturale che contraddistingue i 76 km piacentini, di 1500 anni fa e di oggi, della Tratta Piacenza Via Francigena Italia. Tra gli altri obiettivi del Comitato c’è pure, dopo la definizione del tematismo culturale ambientale autentico, la definizione di un marchio che caratterizzi l’intero distretto pianura-collina.

Un po’ di storia – La Via Francigena, una delle prime vie Romee, è una strada percorsa da pellegrini, mercanti, soldati, commercio che univa l’Europa del Nord a Roma, e per i cristiani fino a Gerusalemme, già al tempo dei primi Re Longobardi. Il percorso come appare nelle cartine di tutto il mondo si rifà al viaggio del vescovo britannico cattolico Sigerico, quando nel 990, dopo aver ricevuto dal Papa Giovanni XV° il Pallio Arcivescovile a Roma, fece rientro alla cattedrale di Canterbury nel Kent inglese, annotando le 79 tappe di allora in un diario tuttora custodito a Londra alla British Library. E, fondamentalmente, oggi è stata riscoperta, reinterpretata come moderna via di pellegrinaggio attraverso più Paesi e circa 650 piccoli comuni o villaggi che fanno parte di quell’Europa “minore” e non così conosciuta.

Mirella Molinari
Mirella Molinarihttps://www.piacenzadiario.it
Mirella Molinari è una giornalista piacentina. Per 15 anni Direttore del Telegiornale di Teleducato Piacenza, è stata la prima donna a Piacenza alla guida di una redazione televisiva e una delle prime telereporter piacentine in grado di realizzare riprese e montaggi video. E proprio nel panorama della tv piacentina ha portato uno stile del tutto nuovo, più spontaneo e vero. E’ sua l’idea di un format di successo, come “Per la strada”: storie di vita vissuta, interviste girate tra le gente, nei bar all’aperto e nei luoghi simbolo della città. Come Direttore del Tg ha coordinato e condotto, oltre a due edizioni di news quotidiane, dirette elettorali, confronti politici, programmi di approfondimento e attualità come “Diario” e “Piacenza Europa”, di cui ha firmato centinaia di puntate. Responsabile anche del sito di Teleducato Piacenza fino al 2014, dal 2015 gestisce e coordina, insieme alla figlia, Laura Parmeggiani, il blog Piacenza Diario. Anche in questo caso, un primo esempio di approfondimento più vicino ai temi della gente, con lo scopo di raccontare storie vere e di raccogliere opinioni e commenti lontani da stereotipi omologati. Laureata in lettere e diplomata in pianoforte , Mirella Molinari è anche insegnante di musica e, sempre per la tv, ha curato programmi di divulgazione culturale/musicale. Tra i più apprezzati: “Scena e retroscena”, dedicato alla stagione lirica piacentina, con interviste, anticipazioni ed esclusivi “dietro le quinte” , ma anche le dirette delle prime del Municipale di Piacenza. Tra le tante, memorabile la 400esima recita di Rigoletto per Leo Nucci, condotta in diretta e in esclusiva da Mirella Molinari, nel 2008, per Teleducato. Ha curato documentari storici tra cui quello dedicato alla congiura farnesiana, in collaborazione con la Banca di Piacenza, “Margherita d’Austria, Duchessa dimenticata” e, ancora per la Banca di Piacenza, due documentari dedicati a restauri in San Sisto e presso la Collegiata di Cortemaggiore. Convinta della necessità di dare spazio ai giovani, ha ospitato in redazione decine di ragazzi, per una prima esperienza giornalistica. Ha coordinato e firmato il primo Tg realizzato da studenti, con il progetto triennale di videogiornalismo scolastico, in collaborazione con il Liceo Artistico Cassinari di Piacenza.
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