Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, traccia il bilancio del suo mandato e della sua attività presso l’assemblea regionale dell’Emilia-Romagna, dove è arrivato nel 2018, al posto di Tommaso Foti.
Sette anni di mandato, tra pandemie, guerre, crisi economiche, situazioni difficili, ma anche sette anni di ascolto dei cittadini e di costante collegamento con il territorio piacentino. Presenza regolare, primo impegno verso gli elettori, e monitoraggio attento rispetto all’azione politica e legislativa, sono stati gli impegni declinati su vari fronti e in vari ambiti da Tagliaferri.
Sanità, sicurezza, dissesto idrogeologico, aziende, economia, viabilità, trasporti, famiglia. I temi sui quali si é impegnato sono tanti e diversi. Gli stessi che lo vedranno ancora in prima linea per i prossimi anni “Sono onorato di essere stato per sette anni la voce dei piacentini- dichiara- e sono pronto a continuare in per i prossimi cinque anni, in una Regione che auspico possa quanto prima tingersi di blu».
Nel VIDEO che riporta in modo integrale l’incontro con la stampa di Giancarlo Tagliaferri, anche l’intervento dell’On.Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera dei Deputati.
Giancarlo Tagliaferri consigliere piacentino di Fratelli d’Italia in Regione Emilia Romagna traccia il bilancio della sua attività politica dopo sette anni all’opposizione
“Non sono stati sicuramente anni facili, caratterizzati da una pandemia e due guerre, con conseguenti crisi economiche. Questi eventi -anche se il riferimento ai conflitti tutt’ora in corso può ad un primo avviso suonare come un’esagerazione, hanno profondamente lacerato il nostro territorio e il suo tessuto economico – produttivo (e, per quanto riguarda il Covid, anche umano). Per questo, e per tutto ciò che ne è conseguito, in questi anni la mia attività come consigliere regionale è stata decisamente intensa: era necessario rimboccarsi le maniche per dare risposte alle tante domande ed incertezze dei nostri concittadini e del nostro territorio provinciale.
Un interessamento costante l’ho avuto verso il settore della sanità che ha caratterizzato gran parte della mia attività ispettiva in Regione. Credo in una sanità efficiente e in grado di fornire risposte concrete a tutti i cittadini, anche quelli che vivono in aree interne, montane e disagiate. Ritengo che un buon servizio sanitario non possa prescindere da adeguate strutture, a partire dal nuovo ospedale di Piacenza, tema che mi sta particolarmente a cuore e per cui ho costantemente intrattenuto un dialogo costruttivo, ma mai subordinato, con l’istituzione regionale e con l’amministrazione comunale di Piacenza, a cui ho chiesto e chiedo tempi ragionevoli e lavori ben fatti nell’interesse di tutto il territorio provinciale e di tutta la nostra comunità.
La pandemia ha messo in luce anche l’importanza di una medicina territoriale efficiente e capillare: dai territori di pianura fino al nostro appennino. Per questo mi sono fermamente opposto alla riforma dell’emergenza-urgenza voluta dall’assessore Donini che, con l’istituzione dei CAU, ha di fatto smantellato importanti punti di primo intervento (ne cito uno su tutti: Fiorenzuola) sostituendoli con centri meno adatti a gestire anche casi di particolare urgenza.
Mi sono battuto, e continuerò a farlo, contro il depotenziamento dell’ospedale di Castel San Giovanni non solo con atti ispettivi, ma anche contribuendo attivamente alla raccolta firme per portare la voce dei cittadini all’assessorato regionale. Mi sono battuto – e mi batto – per la conservazione dei presidi sanitari dell’Appennino; dal ritorno del medico H24 a Farini, al ripristino della Guardia Medica a Ottone e Ferriere, passando per la vicinanza a Morfasso e all’Alta Val d’Arda per la perdita del P.P.I. di Fiorenzuola.
La nostra montagna ha bisogno di servizi per sopravvivere e tornare ad essere terreno fertile per famiglie e imprese. Ho chiesto anche attenzione verso i nostri Operatori Socio-Sanitari per i quali ho chiesto l’istituzione di un apposito albo. Queste persone sono state in prima linea durante tutta la pandemia; troppo facile chiamarli eroi, tanto le parole non costano nulla, cosa diversa è invece mostrare di esserci. Nelle azioni di ogni giorno.
Sempre in tema sanitario, ricordo che, grazie ad una mia proposta, che ha trovato d’accordo anche gli altri consiglieri piacentini, siamo riusciti a dare una svolta alla cura del tumore al seno in Emilia-Romagna introducendo il test genomico: una battaglia a favore delle donne che non ha colore politico.
Ho poi lavorato in maniera costante anche sul versante delle infrastrutture nella ferma convinzione che un territorio possa essere attrattivo per gli investimenti e le famiglie solo se dotato di una buona rete di collegamenti ad altre realtà. Per questo sono stato il primo a battersi (e continuerò a farlo) anche per la riattivazione della tratta ferroviaria Piacenza – Cremona per dare risposte concrete e fattive ai tantissimi pendolari piacentini che trarrebbero un sicuro beneficio da questo ripristino, oltre che per contrastare il depotenziamento delle fermate di Pontenure e Cadeo sulla tratta Piacenza – Bologna.
Da questo punto di vista, poi, il legame con il mio territorio non l’ho mai perso. Ho seguito con attenzione la vicenda della tangenziale di San Giorgio e San Polo, inaugurata nel 2020 dopo anni di lavori, grazie anche a miei continui e puntuali solleciti contro le ingiustificate lungaggini burocratiche che per troppo tempo hanno ostacolato la realizzazione di quest’opera. Si tratta di un’infrastruttura fondamentale per il territorio provinciale che da sempre ho sostenuto e per cui mi sono speso con particolare interesse sia nella veste di consigliere regionale che in quella di sindaco di San Giorgio. Un altro importante risultato raggiunto, grazie alla collaborazione con la Provincia di Piacenza e con la sua allora Presidente, Patrizia Barbieri, è stato la realizzazione della rotonda di Case Nuove: iter che ho seguito sia come Sindaco che come Consigliere Provinciale.
Una lunga e faticosa lotta condotta da Sindaco e proseguita dal mio successore Donatella Alberoni e da tutta l’Amministrazione Sangiorgina per ottenere il RIFINANZIAMENTO e poi la RIPROGETTAZIONE di quest’opera da parte dell’ente provinciale. Ho seguito, poi, con attenzione anche le vicende legate al crollo del Ponte Lenzino in Alta Valtrebbia: sono stato tra i primi a sostenere i Sindaci del territorio manifestando l’assurdità nella ricostruzione del ponte sul tracciato preesistente: la montagna ha bisogno di infrastrutture nuove e robuste e di sicurezza territoriale e certamente non di ponti museo.
Sono sempre stato in prima linea anche in materia di sicurezza avendo contribuito alla creazione dei Gruppi di Controllo di Vicinato del Comune di San Giorgio e di tutta l’Unione Val Nure e Val Chero, sia in qualità di Sindaco che di Presidente dell’Unione.
Il dissesto idrogeologico rappresenta da sempre una profonda criticità del nostro appennino causato anche dal progressivo spopolamento e abbandono delle campagne. Ho chiesto (e in parte anche ottenuto) lo stanziamento di risorse per la pulizia dei fiumi e dei torrenti cercando di smuovere la Giunta Regionale che sul tema è ingessata in convinzioni ideologiche ambientaliste del tutto avulse dalla realtà. Del resto, la tragica alluvione del 2023, unitamente a tutti gli altri avvenimenti connessi al maltempo degli ultimi mesi, ne è la dimostrazione: l’Emilia-Romagna non ha mai fatto prevenzione. Altro triste regalo che ci lasciano in dote Stefano Bonaccini e la sua sgangherata maggioranza.
Sono stato sempre al fianco delle nostre aziende, spingendo per interventi volti a favorirne la ripresa economica a seguito della pandemia e dell’aumento dei costi connessi ai conflitti in corso. Mi sono speso particolarmente per il settore agroalimentare, invitando la Giunta a combattere seriamente il tema della peste suina; tema sul quale questa Amministrazione regionale ha dimostrato la sua totale inettitudine e superficialità, come del resto per quanto riguarda i rapporti con il mondo venatorio. Ho sostenuto il settore agricolo chiedendo interventi mirati per garantire la capacità reddituale delle aziende oltre che aiuti in occasione dei disastri dovuti dal maltempo. Sono stato (e sono) dalla loro parte anche nella battaglia contro l’aumento indiscriminato della fauna selvatica; tema sul quale ritengo fondamentale il coinvolgimento del mondo venatorio, troppo a lungo bistrattato da questa Regione (la famosa vicenda del calendario regionale lo dimostra).
Infine, ma non per importanza, voglio ricordare il mio impegno per la famiglia: l’unione di un uomo e una donna che nessuno potrà mai scalfire o minare. Ci ha provato il “sistema Bibbiano”, al quale mi sono sempre fermamente opposto. In questo senso ricordo anche la storica battaglia mia e di Fratelli d’Italia contro la legge sulla omotransnegatività: un’autentica legge bavaglio per tutti coloro che non sono allineati con la sinistra sul tema della famiglia.
Insomma, sono stato onorato di essere per sette anni la voce dei piacentini e sono pronto a continuare in questo senso per i prossimi cinque anni, in una Regione che auspico possa quanto prima tingersi di blu!”
Giancarlo Tagliaferri