«Grandi progetti diffusi e rinnovamenti in ottica contemporaneista, senza mai dimenticare la propria dimensione territoriale». Sono questi gli elementi che rendono Piacenza una città da tenere d’occhio, secondo Artribune, una delle riviste d’arte contemporanea più diffuse e apprezzate d’Italia. Nel suo consueto “Best of” di fine anno – ovvero la raccolta di “tutto il meglio che è accaduto nel mondo dell’arte nel 2022” – Artribune ha definito Piacenza “Città italiana dell’anno” per iniziative d’avanguardia come la neonata “XNL Aperto”, manifestazione diffusa di arte contemporanea che ha portato i visitatori a sperimentare una nuova fruizione del territorio non solo urbano ma anche rurale attraverso l’arte, ampliando pubblico e accessibilità. «L’itinerario – si legge sulle pagine di Artribune – si è snodato tra il piacentino e il centro storico della città, tra spazi culturali nuovi – come il centro culturale XNL Piacenza, l’ex struttura industriale da cui la manifestazione è gemmata, o la chiesa sconsacrata e recuperata che oggi ospita gli spazi di Volumnia – e vecchi, come la grande Galleria Ricci Oddi. Proprio quest’ultima sta andando sempre più ad arricchire l’offerta culturale cittadina, motivo per cui ha chiamato a raccolta figure giovani e preparate per occupare nuove posizioni nel CdA, presidenza inclusa, e alla direzione, orientandosi verso un universo museale sempre più aggiornato, moderno e didattico».
«Un riconoscimento importante in una rivista di primissimo piano nel settore dell’arte contemporanea – è il commento del presidente di Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi – e per noi tutti la conferma che la direzione intrapresa è quella corretta: la promozione di una rete che a partire dalle principali istituzioni della città – Fondazione, Comune di Piacenza e Camera di Commercio – sta lavorando per irradiare una visione, coinvolgere e coordinare importanti gallerie e soggetti anche privati presenti sul territorio e investire sul futuro della nostra comunità. Nel 2022 XNL Aperto è stata l’edizione zero di un’iniziativa che, se crescerà, potrà rappresentare una svolta per Piacenza, che ha le carte in regola per diventare un polo rilevante per le arti contemporanee».
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