HomeAttualitàGenitori 2.0. A udienze con tablet e smartphone

Genitori 2.0. A udienze con tablet e smartphone

Tutti in coda e a testa in giù. Anche alle udienze non ci sono più le chiacchere di una volta. Siamo, nei corridoi di un liceo della città, in un pomeriggio di udienze e colloqui con gli insegnanti. Mi sono portata un libro, ma una sbirciatina all’I-pad ogni tanto la do anch’io.

E mi guardo intorno.

smartphone

Capo chino, occhiali sul naso; nei corridoi, lunghe code di persone assorte nel proprio dispositivo, a caccia di news o di chat.

Pochi quelli che scambiano pareri o considerazioni sulla scuola, sui figli, sui compiti, sui docenti e altro. Storia vecchia, che ci riporta indietro nel tempo.

Del resto. Che volete?..Al massimo, se si desidera un confronto, si può sempre farlo su whatsapp, nel gruppo della classe, o in qualche sottogruppo più ristretto, ma comunque sempre on line. Dunque, tutto regolare.

L’attesa per il sospirato colloquio con gli insegnanti si inganna collegandosi in rete. Proprio come i nostri figli, a cui spesso rinfacciamo di non parlare, di essere poco socievoli, di non ascoltare quello che diciamo.

Tornando alle udienze…solo le nonne, reclutate come “tieniposto” nella fila, si guardano intorno alla ricerca di qualcuno che non sia uno smartphone che cammina, magari per scambiare una battuta, sul rendimento del nipote o sull’imminente Natale…

E’ arrivato il mio turno; silenzio il telefono, chiudo l’I-pad, …e alzo gli occhi. Gli insegnanti, per fortuna, anche se digitalizzati, moderni e ormai esperti del registro elettronico, sono ancora esseri umani. Gente che, anzi, “lavora” con la parte migliore dell’umanità: i nostri giovani (e non ditemi che sono scontata, lo penso davvero). Guardare negli occhi, non solo i genitori, ma soprattutto gli alunni, e cercare di leggere più in profondità, fa parte del loro mestiere. Nessuna tecnologia, per ora, è stata in grado di sostituire la sensibilità e l’intelligenza che servono per farlo, e per farlo bene. Chissà, se mai, ci si arriverà…

Mirella Molinari
Mirella Molinarihttps://www.piacenzadiario.it
Mirella Molinari è una giornalista piacentina. Per 15 anni Direttore del Telegiornale di Teleducato Piacenza, è stata la prima donna a Piacenza alla guida di una redazione televisiva e una delle prime telereporter piacentine in grado di realizzare riprese e montaggi video. E proprio nel panorama della tv piacentina ha portato uno stile del tutto nuovo, più spontaneo e vero. E’ sua l’idea di un format di successo, come “Per la strada”: storie di vita vissuta, interviste girate tra le gente, nei bar all’aperto e nei luoghi simbolo della città. Come Direttore del Tg ha coordinato e condotto, oltre a due edizioni di news quotidiane, dirette elettorali, confronti politici, programmi di approfondimento e attualità come “Diario” e “Piacenza Europa”, di cui ha firmato centinaia di puntate. Responsabile anche del sito di Teleducato Piacenza fino al 2014, dal 2015 gestisce e coordina, insieme alla figlia, Laura Parmeggiani, il blog Piacenza Diario. Anche in questo caso, un primo esempio di approfondimento più vicino ai temi della gente, con lo scopo di raccontare storie vere e di raccogliere opinioni e commenti lontani da stereotipi omologati. Laureata in lettere e diplomata in pianoforte , Mirella Molinari è anche insegnante di musica e, sempre per la tv, ha curato programmi di divulgazione culturale/musicale. Tra i più apprezzati: “Scena e retroscena”, dedicato alla stagione lirica piacentina, con interviste, anticipazioni ed esclusivi “dietro le quinte” , ma anche le dirette delle prime del Municipale di Piacenza. Tra le tante, memorabile la 400esima recita di Rigoletto per Leo Nucci, condotta in diretta e in esclusiva da Mirella Molinari, nel 2008, per Teleducato. Ha curato documentari storici tra cui quello dedicato alla congiura farnesiana, in collaborazione con la Banca di Piacenza, “Margherita d’Austria, Duchessa dimenticata” e, ancora per la Banca di Piacenza, due documentari dedicati a restauri in San Sisto e presso la Collegiata di Cortemaggiore. Convinta della necessità di dare spazio ai giovani, ha ospitato in redazione decine di ragazzi, per una prima esperienza giornalistica. Ha coordinato e firmato il primo Tg realizzato da studenti, con il progetto triennale di videogiornalismo scolastico, in collaborazione con il Liceo Artistico Cassinari di Piacenza.
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