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“Carlo Mistraletti, una fotografia per tutti” 270 scatti in cui ritrovare Piacenza e sé stessi

Il rullino c’era davvero. “Carlo Mistraletti, una fotografia per tutti” servirà anche a far ricredere i tanti che ne avevano dubitato. Il volume edito dalla Banca di Piacenza, curato dall’esperto Patrizio Maiavacca, presenta solo una parte dell’immenso archivio fotografico che Mistraletti ha raccolto negli anni. Sei capitoli, organizzati in base ad altrettanti argomenti, l’opera è frutto di una prima selezione effettuata su oltre 600mila foto digitali e circa 30mila analogiche. Un mondo raccontato dal medico piacentino seguendo il suo istinto, la sua naturale curiosità, ma soprattutto, come ricordato dal vice-direttore generale della Banca di Piacenza Pietro Boselli durante la presentazione al PalabancaEventi, dall’amore per Piacenza. E un plauso va proprio alla Banca di Piacenza che ancora una volta ha sostenuto la pubblicazione di un volume nel segno della valorizzazione del territorio e con l’intento di preservarne la memoria.

UNA FOTOGRAFIA PER TUTTI Un titolo azzeccato, “Carlo Mistraletti, una fotografia per tutti” scelto da Corrado Sforza Fogliani, storico presidente della Banca di Piacenza, grande amico di Mistraletti e suo estimatore. Consapevole del valore che aveva l’archivio fotografico del medico piacentino Sforza Fogliani aveva commissionato a Maiavacca l’opera, un primo tassello per valorizzarne la portata. Quattro anni di lavoro, 650mila foto, la scelta è caduta su 270 scatti che raccontano, per capitoli: Momenti di vita a Piacenza, Mistraletti e Corrado Sforza Fogliani, Mistraletti e il Po, A spasso con Fido, Ritratti e Mistraletti allo specchio.

“Nelle foto di Carlo troviamo tutta Piacenza- ricorda il curatore Maiavacca- dai ritratti alla natura, dal Po agli scorci più inattesi. Ma soprattutto troviamo l’ironia (anche negli autoscatti), la sensibilità, l’approccio sempre positivo, privo di ogni pregiudizio.”

E anche se le foto sono di qualità, non è certo l’aspetto tecnico a prevalere in questa storia per immagini. Protagonisti sono i soggetti, la freschezza con cui vengono colte persone e situazioni. E un’altra sorpresa riguarda l’ordine con cui questi scatti sono stati conservati. Un archivio completo ed organizzato in modo ordinato, con l’intento di fissare attimi di storia piacentina, in modo consapevole e professionale. Quelli che hanno già tra le mani il volume, non possono fare a meno di sfogliarlo con attenzione, a caccia di sé stessi e di quelli che conoscono.

SCATTI ROCAMBOLESCHI Alzi la mano chi non è mai stato fotografato da Mistraletti. Di buon grado o no, tutti siamo finiti nella traiettoria del suo obiettivo. “Carlo queste foto prima o poi ce le farai vedere?” ricordo di aver pronunciato più di una volta, scherzando, questa domanda. E non ero la sola. “Eravamo tutti molto disinvolti e rilassati davanti alla sua macchina fotografica, perché pensavamo che non ci fosse il rullino (visto il gran numero degli scatti, sembrava impossibile) -ha raccontato Antonietta De Micheli, vedova di Corrado Sforza Fogliani- Ecco perché questo volume, oltreché un importante testimonianza della storia piacentina, è anche una rivalsa nei confronti dei tanti che sorridevano, dubitando che le foto venissero scattate davvero”.

E se è vero che l’approccio di Mistraletti è sempre stato rispettoso ed educato, soprattutto libero e autentico, è anche vero che spesso la sua curiosità lo ha portato in situazioni non facili. E gli aneddoti sono tanti. Episodi “pericolosi”, che costrinsero Mistraletti ad una rapida fuga sono stati raccontati anche dalla moglie di Carlo, al PalabancaEventi, in occasione della giornata di presentazione del libro.

UN ABBRACCIO DELLA CITTA’ Un incontro molto partecipato, nella Sala intitolata a  Corrado Sforza Fogliani, ha siglato la presentazione del volume “Carlo Mistraletti, una fotografia per tutti”. Tanta gente, ma anche tanto affetto e il calore, raro per Piacenza, di una città che si riconosce in questi scatti e ne apprezza la portata. Una memoria preziosa, per raccontare i volti, i protagonisti, gli eventi, la quotidianità. Un giro sul Facsal con il cane, un tramonto sul Po, un incontro inatteso nelle vie del centro, un banchetto con le caldarroste. Sono immagini di vita comune a cui social, in questi anni, ci hanno abituati ma che in passato in pochi sapevano cogliere.

Carlo Mistraletti anche per questo è stato sicuramente un fotografo “democratico” (questa la prima idea per il titolo del libro) che ha sempre fotografato tutti, ma mai a caso. Un anticipatore, un artista moderno, un po’ sognatore, con l’aria scanzonata.

In bici, macchina fotografica al collo, sempre a caccia dell’attimo fuggente.

 

Mirella Molinari
Mirella Molinarihttps://www.piacenzadiario.it
Mirella Molinari è una giornalista piacentina. Per 15 anni Direttore del Telegiornale di Teleducato Piacenza, è stata la prima donna a Piacenza alla guida di una redazione televisiva e una delle prime telereporter piacentine in grado di realizzare riprese e montaggi video. E proprio nel panorama della tv piacentina ha portato uno stile del tutto nuovo, più spontaneo e vero. E’ sua l’idea di un format di successo, come “Per la strada”: storie di vita vissuta, interviste girate tra le gente, nei bar all’aperto e nei luoghi simbolo della città. Come Direttore del Tg ha coordinato e condotto, oltre a due edizioni di news quotidiane, dirette elettorali, confronti politici, programmi di approfondimento e attualità come “Diario” e “Piacenza Europa”, di cui ha firmato centinaia di puntate. Responsabile anche del sito di Teleducato Piacenza fino al 2014, dal 2015 gestisce e coordina, insieme alla figlia, Laura Parmeggiani, il blog Piacenza Diario. Anche in questo caso, un primo esempio di approfondimento più vicino ai temi della gente, con lo scopo di raccontare storie vere e di raccogliere opinioni e commenti lontani da stereotipi omologati. Laureata in lettere e diplomata in pianoforte , Mirella Molinari è anche insegnante di musica e, sempre per la tv, ha curato programmi di divulgazione culturale/musicale. Tra i più apprezzati: “Scena e retroscena”, dedicato alla stagione lirica piacentina, con interviste, anticipazioni ed esclusivi “dietro le quinte” , ma anche le dirette delle prime del Municipale di Piacenza. Tra le tante, memorabile la 400esima recita di Rigoletto per Leo Nucci, condotta in diretta e in esclusiva da Mirella Molinari, nel 2008, per Teleducato. Ha curato documentari storici tra cui quello dedicato alla congiura farnesiana, in collaborazione con la Banca di Piacenza, “Margherita d’Austria, Duchessa dimenticata” e, ancora per la Banca di Piacenza, due documentari dedicati a restauri in San Sisto e presso la Collegiata di Cortemaggiore. Convinta della necessità di dare spazio ai giovani, ha ospitato in redazione decine di ragazzi, per una prima esperienza giornalistica. Ha coordinato e firmato il primo Tg realizzato da studenti, con il progetto triennale di videogiornalismo scolastico, in collaborazione con il Liceo Artistico Cassinari di Piacenza.
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