Sulle punte tra la gente– Le abbiamo chiesto di cambiarsi nel bagno del Barino (grazie Zune!!), di ballare in piazza Cavalli e sul sagrato della basilica di San Francesco (senza musica), di intrecciare l’eleganza dei suoi movimenti a quella di chiese e palazzi piacentini.
Alla fine, quello che doveva essere il back stage di un servizio fotografico, è diventato un evento. Tanta gente si è fermata per ammirare Giulia e per scattare foto. Per qualche minuto, una piazza inedita. Da salotto mancato, a teatro improvvisato.
Chi è Giulia. 20 anni, piacentina, Giulia Cella ha iniziato a ballare a 10 anni frequentando Choros di Marcella Azzali a Piacenza e poi la scuola del Balletto di Toscana, entrando, poi, anche nella compagnia- Il grande salto è stato l’audizione per il Balletto di Milano di cui è entrata a far parte dal primo di ottobre 2015; il sogno di diventare ballerina professionista parte da qui.
Perché intervistarla? Ci piacciono le storie speciali, di persone normali, storie che hanno cuore e che ci raccontano una realtà positiva, con qualche speranza in più.
Danza, balletto, teatro. Quante sono le bambine che cominciano a studiare danza e che arrivano a svolgere davvero la professione di ballerina? Non tante, e dietro i loro traguardi raggiunti, ci sono anni di sacrifici e rinunce.
“Un mondo, quello della danza, difficile, competitivo e che non fa sconti- racconta Giulia- da affrontare con grinta e determinazione. Servono doti fisiche, talento, ma anche una famiglia che ti sostiene e un po’ di fortuna.”
Questa ragazza, un passo dopo l’altro, ce la sta facendo. A Piacenza, dopo piazza Cavalli, le manca il palcoscenico del teatro Municipale. Non più come una delle tante, nel saggio di fine anno, ma come una vera professionista, al centro della scena.